Risorgimento, la via all’unità nazionale
Gramsci critica l’interpretazione liberale del processo storico
L’idea che l’Italia sia sempre stata una nazione è per Gramsci una pura costruzione ideologica, un preconcetto, che ha portato la classe intellettuale italiana alle acrobazie più antistoriche per rintracciare questa unità nel passato pre-risorgimentale. In Italia nel XIX secolo non poteva esserci questa unità nazionale perché mancava ad essa l’elemento fondamentale del popolo-nazione e un collegamento stretto di questo con gli intellettuali nazionali. Per queste ragioni le ricostruzioni storiografiche erano in realtà propaganda che cercavano di creare quella Unità basandosi sulla letteratura più che sulla storia; per Gramsci quell’approccio all’unità era un “voler essere” piuttosto che un “dover essere”. Il susseguirsi delle diverse interpretazioni ideologiche sulla nascita dello Stato italiano, legate agli impulsi individuali di singole personalità, è specchio fedele della natura primitiva ed empirica dei vecchi partiti politici e quindi dell’assenza nella vita politica italiana di un movimento organico e articolato potenzialmente capace di favorire uno sviluppo politico-culturale permanente e continuo. Al di là delle valutazioni critiche, il Quaderno 19 introduce una gran quantità di strumenti analitici per comprendere approfonditamente l’evento che più di ogni altro ha segnato la storia moderna e contemporanea del nostro Paese.